Elenco nominativi delle persone custodite presso
il Sacrario Marzabotto
Aperto al pubblico
Tutti i giorni escluso il lunedì dalle ore 9 alle 11.45 e dalle 14 alle 16,45 (1° ottobre - 15 maggio) e dalle ore 9 alle 12,15 e dalle ore 15 alle 17,15 (16 maggio - 30 settembre).
Si trova al centro della cittadina situata sulla strada statale della Porrettana a circa Km. 25 da Bologna, ed è collocato nel piano sottostante (cripta) del fabbricato della Chiesa parrocchiale del Capoluogo.
E' stato edificato dopo i tragici eventi della seconda guerra
mondiale onde ricordare degnamente tutte le vittime di guerra
pietosamente raccolte in quelle martoriate terre.
Nell'ottobre 1946 il Ministero dell'Assistenza Postbellica (Ministro Sereni) dispose lo stanziamento di sei milioni per il Comune di Marzabotto per dare inizio ai lavori di un Cimitero Monumentale/Sacrario. Nel 1949, in settembre, il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti dipendente dal Ministero della Difesa, in seguito all'interessamento dell'Amministrazione Comunale di Marzabotto dispone il finanziamento per la Cripta Ossario. La costruzione venne completata nel 1960. L'inaugurazione avvenne l'8 ottobre del 1961 alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Difesa Giulio Andreotti.
Il Sacrario di Marzabotto appartiene, come altri sacrari militari della 2^ guerra mondiale, al Ministero delle Difesa ed è gestito dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, il quale si avvale di apposita convenzione annuale con il Comune di Marzabotto per garantirne la gestione ordinaria.
Nel Sacrario sono stati riuniti sinora i resti di 778 vittime
civili e di partigiani deceduti nelle varie località del
Comune di Marzabotto.
La maggior parte delle vittime cadde nella feroce rappresaglia
scatenata tra il 29 settembre ed i primi di ottobre del 1944.
Parecchi caduti dei Comuni di Grizzana e Monzuno, furono sorpresi
dalla furia sterminatrice in alcune località limitrofe a
quelle del Comune di Marzabotto perché da loro ritenute
più sicure dalle offese nemiche. Non tutte le vittime sono
state ritrovate e di alcune non si conosce neppure il nome
perché appartenevano a Comuni lontani.
Così nel sacrario, su tre grandi pietre tombali di marmo nero, sono ricordati i caduti di Marzabotto, di Monzuno, di Grizzana e di Castel d'Aiano non raccolti nel sacrario o non identificati.
I caduti sono raccolti nei loculi ricavati lungo le pareti laterali
della cripta, in tombe singole o in urne collettive distinte per
località.
Tra le vittime innocenti, risultano 316 donne, 142 vecchi di oltre
60 anni e 216 bambini di età inferiore a 12 anni, di cui
parecchi di pochi mesi, alcuni di pochi giorni: intere famiglie
sono state del tutto sterminate.
Nei rimanenti vani della cripta sono stati
raccolti i resti di 404 militari, di cui 26 caduti nella prima
guerra mondiale (cittadini di Marzabotto) e 378 provenienti dai
vari fronti della seconda guerra mondiale, uniti spiritualmente
alle donne, ai bambini ed ai vecchi sacrificati nella stessa
terribile guerra. Dietro l'altare di marmo scuro, una grande croce
di bronzo dorato.
Nella fascia superiore, che corre tutt'intorno all'esedra
semicircolare dell'altare, la pittrice Stella Angelini ha
illustrato sinteticamente le tre fasi della guerra:
la partenza dei giovani per la guerra come soldati o come partigiani;
l'apoteosi nel sacrificio supremo che accomuna ai combattenti le vittime innocenti; donne, vecchi e bambini;
il ritorno alla pace operosa e serena del lavoro quotidiano.
Nella opposta parete di fondo, in un grande trittico dipinto
dall'Angelini con una tecnica particolare su lamina d'oro, sono
raffigurati:
l'atroce sterminio del settembre-ottobre 1944 che non risparmia nessuno, né le donne, né i vecchi, né i fanciulli e nemmeno i sacerdoti nelle chiese;
il dolore e la disperazione delle madri, delle vedove e dei figli sopravvissuti;
la rinascita nella libertà, tra la primavera della vita.
In otto nicchie, ricavate nei vani attorno alla crociera centrale, sono state poste delle composizioni in lamina di bronzo, modellate dalla Angelini che ricordano in modo assai espressivo alcuni aspetti caratteristici della lotta partigiana:
la vedetta partigiana
la morte dell'innocente
la cooperazione
le catene infrante
il soccorso al ferito
il dolore
la vedetta militare
la fiaccolata
Su quattro facciate della crociera centrale,
delle grandi lapidi di marmo bianco riportano le motivazioni delle
M.O. al Valor Militare concesse alla memoria del Cappellano Don
Giovanni Fornasini, del Comandante della brigata partigiana Mario
Musolesi ("Lupo") del sedicenne partigiano Gastone Rossi e del
partigiano Francesco Calzolari. Le salme dei primi tre non riposano
nel sacrario.
Quelle lapidi e la chiara motivazione della medagli d'Oro al Valor
Militare, concessa al Comune di Marzabotto, 19 settembre 1949,
scolpita all'ingresso del Sacrario, ricorderanno sempre le tragiche
ed eroiche vicende vissute dai combattenti e dagli abitanti di
quelle martoriati contrade.
Ma fra tante tragedie e crudeltà la scritta ammonitrice
posta sul frontone del corridoio centrale: "RICORDATE E MEDITATE IL
NOSTRO SACRIFICIO" riconduce ad una più pacata valutazione
degli ideali di pace e di libertà per una più serena
e civile comprensione tra i popoli.
Fonte
Opuscolo del Ministero della Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra - Roma - "I Sacrari Militari della 2^ Guerra Mondiale"
Marzabotto - edizione 1999; relazione di dr.a Anna Salerno - "Parco Storico di Monte Sole e di Bruno Bertusi - Parco Storico di Monte Sole" - Marzabotto.
"Quanti, Chi e Dove", Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, anno 1995, ed. Ponte Nuovo Editrice Bologna.
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